Assemblea pubblica 17 marzo 2024

L’Assemblea Pubblica ha visto la partecipazione di quasi un centinaio di persone e diversi sono stati i suggerimenti raccolti alla domanda Quali suggerimenti desidero dare alla Comunità Pastorale perché la Comunità stessa sia ancora più vicina al Vangelo del Signore Gesù?

Qui di seguito si espone un breve riassunto di quanto raccolto, suddiviso per temi.


La partecipazione alla Comunità Pastorale

Si invita a trovare iniziative che possano coinvolgere più fedeli nelle proposte della Comunità Pastorale. 
Un punto di attenzione è la necessità di armonia fra i gruppi di volontari che agiscono nelle varie parrocchie, ma anche fra le parrocchie stesse della Comunità. Occorre inoltre identificare iniziative per rinnovare il gruppo dei volontari che in talune parrocchie raccoglie persone più anziane che non hanno sostituti.
Evidenti sono ancora le troppe chiusure da parte delle parrocchie alla vita di Comunità estesa. Occorre aumentare gli eventi comuni affinché si crei un percorso di cambiamento che generi una identità di comunità, chiedendo sempre più spesso anche il parere dei parrocchiani come avvenuto il 17 marzo. Utile prevedere una Festa della Comunità Pastorale annuale.
Nell’ottica di generazione di Comunità, indispensabile è agire una comunicazione puntuale e estesa da parte del Consiglio Pastorale e del CAE, nonché dei vari gruppi di volontari delle singole parrocchie all’interno della Comunità. 
Al Consiglio Pastorale è chiesto di essere guida attiva nella creazione di unione della comunità, e nell’aprirsi alla partecipazione dei giovani: ogni parrocchia “sciolga le righe” e metta a fattor comune le potenzialità e le difficoltà di ciascuna, per fare comunità.
Si propone 
  • all’inizio dell’anno pastorale, una giornata di dialogo tra le tante commissioni parrocchiali per conoscere come ciascuna svilupperà il messaggio dell’Arcivescovo
  • il ripristino dei Gruppi di ascolto dove chi partecipava, percepiva la necessità di accogliere la chiamata del Signore e la vocazione di dedicarsi alle necessità della Comunità.


La partecipazione dei giovani

Pressoché tutti i gruppi hanno evidenziato l’attenzione verso i giovani, in modo particolare afferita alla preoccupazione per la loro assenza. 
Anche in questa Assemblea Pubblica la partecipazione dei giovani è stata pressoché assente.
Si invita ad individuare iniziative ad incentivare la partecipazione dei ragazzi alla vita parrocchiale e della Comunità Pastorale. Il mondo dei giovani è cambiato: è giusto integrare l’attività dell’oratorio con iniziative che possano essere più consone ed allineate con loro. 

I ragazzi non vedono la Comunità Pastorale come appartenente al loro mondo, è una entità distante. 
Occorre aprire un confronto con i giovani, lasciando loro lo spazio anche di nuove iniziative e non costringendoli in schemi precostituiti di abitudini che sono valide, ma che possono essere anche arricchite e variate.
Vengono suggeriti luoghi e momenti di vita di comunità, per creare coinvolgimento quali le scuole materne, la catechesi, la partecipazione ad esperienze di carità.

Gli oratori

L’oratorio è il luogo di ritrovo di bambini e ragazzi. 
È il momento di “aprire gli oratori” con ampio respiro di accoglienza, e di coinvolgere sempre più persone, famiglie e bambini, giovani al di là dei gruppi abituali che supportano e gestiscono l’oratorio.
Fondamentale nell’oratorio è la figura del sacerdote: laici e volontari possono coadiuvare la figura del sacerdote, ma non sostituirla.
Consigliabile è evitare le sovrapposizioni fra eventi nei vari oratori, cercando di alternare un evento principale fra i 4 oratori.
Si suggerisce maggiore sinergia fra oratorio e associazioni del territorio, per creare momenti di aggregazione che vadano oltre ai canonici appuntamenti di calendario: un oratorio aperto che vada al di là del luogo fisico.

Gli anziani

Non è mancata l’attenzione agli anziani e alle RSA che sono presenti nel territorio della comunità. Si suggerisce di creare iniziative di accompagnamento e di vicinanza per lenire la solitudine ed essere di supporto nelle difficoltà

Le giovani coppie

L’invito è a volgere lo sguardo nei confronti delle giovani coppie, le future famiglie che possono essere inserite nella Comunità Pastorale e che potranno essere di esempio ai propri figli. Si suggerisce di ripristinare il Gruppo Famiglie nonché una formazione o l’istituzione di incontri, dopo il matrimonio per continuare a nutrire l’aggregazione.

Gli adulti 30-50 anni

Si invita ad andare incontro alle esigenze delle persone di età compresa tra i 30 e i 50 anni, che oggi sono spesso meno presenti in Comunità e alla S Messa, e ciò si riflette su bambini e adolescenti.

La celebrazione liturgica

In genere si sottolinea l’invito ad una maggiore cura delle celebrazioni.
Alcuni gruppi hanno manifestato la necessità di accompagnare sempre la celebrazione liturgica con il canto e di predisporre un allestimento adeguato e curato della chiesa e dell’altare, rendendo bella la chiesa. 
Un invito a rinnovare i canti e gli strumenti musicali.
Pur consapevoli delle difficoltà, si suggerisce di ampliare il numero di persone che animano le S Messe e si rendono disponibili per coro e letture. 
Preoccupa il numero sempre inferiore di fedeli e di giovani, ragazzi, famiglie e bambine alle S. Messe.
Si sottolinea l’importanza del coinvolgimento e del coordinamento del gruppo chierichetti.
Molto apprezzato nelle parrocchie dove avviene, il fatto che il sacerdote si metta in fondo alla chiesa e saluti i fedeli al termine delle celebrazioni.

La Catechesi

La proposta è di un catechismo meno frontale, con una cadenza bisettimanale di due ore e non settimanale di 1 ora. 

La Caritas

È stata menzionata solo una volta nei vari gruppi. Il suggerimento è che dia una testimonianza forte affinché sia segno concreto di fraternità.
Nell’ambito della carità si invita alla cura del rapporto con gli stranieri.



“E’ tempo di andare oltre gli schemi, pur non dimenticando le radici e le tradizioni: è il tempo di aprire le porte e aprirsi al nuovo, con l’intento di una missione di fede di comunità, a fianco e a supporto dei sacerdoti che rimangono cardine della comunità pastorale.”

 

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